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  • Chiesa di Santa Maria di Loreto

Chiesa di Santa Maria di Loreto

La chiesa della Madonna di Loreto fu edificata nel 1615 nel luogo in cui insisteva una precedente cappella con lo stesso titolo, dalla quale fu recuperata l’immagine della Vergine Lauretana.
Lo storico francescano della famiglia dei riformati Serafino Profilo nel suo manoscritto del 1760 ci fornisce indicazioni precise sugli avvenimenti storici che portarono alla costruzione della chiesa e dell’annesso convento.
Secondo quanto scrive il Profilo, la chiesa fu fatta edificare da Giulia Farnese, moglie del principe Gian Antonio Albricci feudatario di Mesagne, per dar seguito ad un voto fatto alla Madonna di Loreto. La nobildonna aveva chiesto alla Madonna di liberare il marito che era stato trattenuto a Napoli dal vicerè Pietro Fernandez de Castro per motivi a noi ignoti.
Si era impegnata ad edificare una nuova chiesa più grande se il marito fosse tornato a casa. Avvenuta la liberazione, Giulia Farnese ordinò nel 1615 la costruzione della chiesa e dell’annesso convento, nel quale si insediarono prima i Minori Osservanti e poi i Riformati.
I lavori andarono avanti sono al 1630. Negli anni seguenti si fecero diversi lavori come la copertura del tetto nel 1672, e l’altare di San Pasquale, decorato a stucco su commissione della famiglia De Angelis.
Nel 1727 furono poi aggiunte delle cappelle a volta nella parte orientale della chiesa.
Oltre agli Albricci e De Angelis, contribuirono alla costruzione della chiesa e del convento anche altre famiglie nobili, si ha notizia di donazioni fatte dalla nobildonna Costanza Selvaggi nel 1631, di Maria Vasquez de Ummana nel 1638, di Caterina Graziana nel 1644 e del nobile Giuseppe Resta nel 1730. Nel 1790 secondo quanto riporta lo storico Antonio Mavaro la chiesa fu decorata con gli stucchi. E’ probabile che le decorazioni siano state fatte dal napoletano Pasquale Faiella, che per molti anni lavorò a Mesagne, realizzando tra l’altro anche gli stucchi della chiesa Madre.
Nel 1852 per volere del Mesagnese Antonio Mauro la chiesa fu coperta a volta.
Il convento fu dei francescani sino alla soppressione dell’ordine nel 1809. Poi ritorno a loro dal 1822 al 1866. Nel 1868 il convento fu ceduto al Comune perchè lo destinasse ad ospedale. Naturalmente subì notevoli rimaneggiamenti, anche se ancora oggi è possibile vedere il chiostro inglobato nel vecchio ospedale.
All’interno si conservano dipinti secenteschi e settecenteschi come, il S. Antonio da Padova con Bambino del XVII sec. e la Vergine Immacolata di Fra Giacomo da San Vito, la Madonna di Loreto e committente del XVII sec., il San Gaetano da Thiene del XVII sec. il S. Sebastiano Martire del XVII sec., l’Estasi di S. Francesco del XVIII secolo, L’Estasi di San Francesco d’Assisi, la Madonna del Carmine e S. Paquale Baylon del XVII sec. Infine, il Transito di S. Giuseppe Patriarca, S. Lucia Martire e San Rocco del XVIII sec.
Da segnalare anche il coro ligneo probabilemente del XVIII sec.

Bibliografia e sitografia
Luigi Greco, 2001 Storia di Mesagne in età barocca vol III L’architettura sacra nella storia dell’arte, Schena Editore
Angelo Sconosciuto, Domenico Urgesi, Mario Vinci, 2001 L’apprezzo del Feudo di Mesagne eseguito da Pietro Vinaccia nel 1731 con l’aggiunta di documenti inediti. Schena Editore
Antonio Profilo 1894 Vie piazze vichi e corti di Mesagne – Ragione della nuova loro denominazione Ostuni Tipografia Tamborrino
Madonna di Loreto – Arcidiocesi di Brindisi e Ostuni. disponibile su: brindisiweb.it/arcidiocesi/chiese/mesagne/madonna_loreto.htm