Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Le notizie relative alla attuale chiesa di Santa Maria delle Grazie vengono da una dichiarazione fatta da don Antonio delle Grottaglie, beneficiato di questa chiesa, all’arcivescovo Giovanni Angelo de Ciocchis nel 1752. Don Antonio delle Grottaglie dichiarò che la chiesa era stata dotata di un beneficio nel 1486 da Angelo Pilato.
E’ probabile quindi che la chiesa fosse stata edificata proprio dal Pilato, mentre sappiamo con certezza che per lungo tempo la chiesa fu officiata da sacerdoti di questa famiglia.
Più di un secolo dopo, infatti, nella visita pastorale del 1606 don Antonio Pilato dichiarava di possedere il beneficio sotto il titolo di Santa Maria della Grazia.
La chiesa, allora, aveva tre altari uno principale e due laterali. Attualmente rimane solo l’altare principale, povero e di fattura recente ed i resti del primo altare a destra, dove si notano i frammenti di un affresco probabilmente seicentesco nel quale sono raffigurati due angeli che reggono una corona. Anche lo storico Cataldo Antonio Mannarino alla fine del ‘500 scrisse della chiesa di Santa Maria della Grazia. Il Mannarino parla della devozione dei cittadini mesagnesi per questa chiesa ed anche lui fa riferimento alla famiglia Pilato come di coloro che ne avevano voluto la costruzione.
Il terremoto del 1743 non risparmiò la chiesa che subì danni, come conferma una dichiarazione del Delle Grottaglie del 1749.
L’edificio ad unica navata è disposto lungo l’asse nord-sud. Ha una facciata molto semplice, a capanna. All’interno la statua di cartapesta del XIX sec. opera di Ferdinando Cellino rappresenta la Vergine che seduta su un trono di nuvole regge con il braccio destro Gesù. La chiesa è meta di pellegrinaggio e devozione da parte dei mesagnesi, che qui vi festeggiano il martedi dopo Pasqua.
La parte più importante della chiesa di Santa Maria delle Grazie però si trova sul retro, infatti esattamente in maniera speculare, con la facciata rivolta verso sud troviamo l’antica chiesa.
E’ ancora perfettamente visibile la facciata a capanna, che ha sull’architrave un elemento architettonico probabilemente inserito nel ‘600. Al suo interno gli ambienti hanno subito diversi rimaneggiamenti, però sono ancora conservati degli splendidi resti di affreschi probabilmente riferibili ad un periodo tra la fine del XIV e gli inizi del XV sec. E’ interessante notare come per diversi secoli questi affreschi siano rimasti sconosciuti, perchè sia nelle visite pastorali, che nelle descrizioni degli storici non vi è menzione di essi. Gli affreschi raffigurano 3 santi. Di questi tre santi sono ben visibili i volti, ma il resto è coperto da intonaco come il resto della cappella.