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Teatro comunale

Dietro il prospetto in stile neo-classico, risalente agli anni 1894-1895, si apre un teatro moderno, realizzato negli anni ’30 del secolo scorso, che ha sostituito quello di fine ottocento ed è stato oggetto di recente recupero. In esso, convivono i tanti teatri che hanno ospitato diverse forme di spettacolo, secondo le esigenze ed il costume cittadino nei diversi periodi di attività.
Per la costruzione del teatro, che doveva soddisfare il gusto della borghesia cittadina, occorsero ben 11 anni e furono impegnati tre progettisti. Alla fine dei lavori il Teatro Comunale contava 213 posti a sedere, ripartiti su platea, due file di palchi e galleria. Nella storia del Teatro Comunale è possibile individuare due fasi che contraddistinguono le caratteristiche della struttura in funzione del pubblico: quella del Teatro di fine Ottocento e la trasformazione in teatro-cinema.

Alla fine del 1800 la costruzione del teatro costituì un onere impegnativo per il Comune, che doveva scegliere l’ubicazione più opportuna in anni di espansione edilizia e di ridisegno della città e doveva consegnare una struttura rappresentativa di un certo ceto sociale e funzionale per tutti i tipi di spettacolo. Nel 1884 si dette corso agli adempimenti tecnici con l’affidamento dell’incarico progettuale all’Ingegnere Alfonso Ferretti di Lecce. Dopo quattro anni dall’inizio dei lavori erano necessarie modifiche ed aggiunte al progetto Ferretti, che aveva disegnato un edificio troppo piccolo, trascurando gli accorgimenti tecnici indispensabili per un teatro moderno.

Pertanto l’inadeguatezza del progetto Ferretti, insieme all’annoso problema del reperimento delle risorse economiche, provocò un nuovo ritardo dei lavori.

Agli inizi degli anni ’90, la Giunta affidò il progetto di completamento all’Ingegnere Gaetano Marschiezek, autore di numerose opere in provincia di Brindisi e nel Salento, il quale progettò un classico “teatro all’italiana” su modello del teatro Politeama di Lecce. Il progetto prevedeva, oltre alle necessarie opere in muratura, il completo rifacimento del prospetto con capitelli corinzi, decori in pietra leccese e in pietra di Ostuni e doratura dei particolari, la realizzazione dei lavori di completamento, il soffitto a ponte apribile, per dare luce al teatro durante il giorno, con un disegno a due medaglioni concentrici. L’insieme delle decorazioni e dei particolari doveva essere di grande eleganza e avere nel contempo un aspetto semplice e sobrio.

L’inaugurazione del teatro avvenne il 17 giugno 1895: per l’occasione si esibì la nota Compagnia Scognamiglio con un’operetta di Vincenzo Valente, presente l’architetto Gaetano Marschiezek. Dalla sua inaugurazione agli anni ’20 del ‘900 il Teatro ospitò diversi tipi di spettacolo, dai concerti alle rappresentazioni drammatiche, ma fu anche utilizzato per manifestazioni politiche, feste danzanti e proiezioni cinematografiche.

Gli anni ’20 segnarono un periodo di crisi che culminò con la chiusura della struttura: la limitata capienza venne ritenuta causa principale del degrado: il costo per mantenere la struttura non risultava conveniente per nessun gestore privato, si rendevano necessarie diverse opere, si imponeva, per assecondare il gusto del pubblico, l’esigenza di rendere la struttura funzionante per la sala cinematografica. Per questo venne elaborato dall’ingegnere D’Alonzo un nuovo progetto che intendeva portare al massimo il numero dei posti, suddividendoli in categorie in modo da adeguarli alle possibilità economiche delle varie classi sociali. Prevedendo la demolizione della struttura a palchi e della galleria, si voleva ottenere un’ampia sala per la platea, una gradinata superiore che lateralmente avrebbe dato posto ad una serie di 14 palchi. Dopo diversi ritardi, nel 1936 i lavori vennero ultimati. Solo pochi anni dopo l’apertura di un teatro, che risultava per lo più sala cinematografica e salone delle feste, si cominciarono già a rilevare segni di degrado. La struttura continuò comunque a funzionare ancora per diversi anni senza particolari interventi.

Nel dopoguerra si intensificò l’attività di sala cinematografica, vi si svolsero feste e spettacoli di rivista e poche rappresentazioni drammatiche. Negli anni ’70 il degrado cominciò ad aggravarsi sicché nei primi anni ’80 l’Amministrazione decise di affidarsi ad un progettista per l’elaborazione di un piano di recupero e restauro della struttura. Il progetto venne realizzato solo in parte; negli anni ’90 l’Ufficio Tecnico Comunale elaborò un nuovo piano in modo da adeguare funzionalmente la struttura da un punto di vista scenotecnico e acustico. Tale piano ha consentito di recuperare l’antica disposizione a palchi che si aprono in due ordini sulla platea, trasformando, contemporaneamente, la galleria in loggione per un totale di 304 posti. Al termine dei lavori, nel marzo del 2000, la Commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli ha espresso parere favorevole alla fruizione della struttura che è stata inaugurata nell’aprile del 2000. Dopo circa trent’anni di attesa e oltre dieci anni di lavori Mesagne ha di nuovo il Teatro Comunale che ospita per la stagione di prosa e musica, anche grazie alla collaborazione con il Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, importanti compagnie e artisti di chiara fama.

Bibliografia e sitografia
Teatro comunale. disponibile su: www2.comune.mesagne.br.it/content/view/69/108/