Municipio
Ex Convento dei Celestini
I padri celestini si stanziarono a Mesagne probabilmente intorno al XIV secolo. Il loro monastero, secondo quanto riporta puntualmente lo storico coevo Mannarino, si trovava all’interno delle mura accanto alla chiesa di S. Bartolomeo. I Celestini grazie ai lasciti di diverse famiglie nobili mesagnesi furono in grado di costruire un nuovo monastero al di fuori delle mura e lo fecero nei pressi della Porta Piccola, a lato della chiesa cinquecentesca di Santa Maria in Betlem.
Inizialmente i Celestini edificarono un monastero di modeste dimensioni e restaurarono la chiesa annessa. Promotore della nuova costruzione fu il mesagnese Pietro Paolo Leopardi abate celestino.
Ma la ricchezza dei celestini aumentò notevolmente dopo il 1616, quando papa Paolo V soppresse le congregazioni dell’ordine celestino sotto il titolo di S. Angelo, ed i beni di quelle di Alessano, e dopo quelli delle congregazioni di S. Arcangelo, e di S. Pietro di Brindisi ed Ugento passarono al monastero di Mesagne. Nel 1634 il monastero di Mesagne divenne abbazia.
Nei decenni successivi i Celestini mesagnesi furono nelle grazie del cardinale Mario Albricci Farnese, discendente dei feudatari di Mesagne e nel 1671 vennero in possesso di numerose proprietà burgensatiche accrescendo così ulteriormente il loro patrimonio, e fu così che nel 1660 iniziarono la costruzione della nuova chiesa annessa al monastero. Durante la ricostruzione vennero usate tutte le accortezze per recuperare una miracolosa immagine della Vergine Santissima della Sanità. Si pensava che quel dipinto avesse risparmiato Mesagne dall’epidemia di perste del 1528.
La porzione di dipinto è ancora oggi visibile sopra l’altare di S. Pietro Celestino.
Nel 1711 iniziarono l’ampliamento del monastero ed i lavori si protrassero sino al 1738.
I lavori furono eseguiti quasi certamente all’inizio dalle maestranze leccesi Pasquale e Domenico Antonio de Simone, quest’ultimo era anche mastro architetto, è probabile che abbia fornito i progetti del monastero.
Per l’ampliamento del monastero i celestini impegnarono ingenti somme, in quel quartiere vi erano le botteghe dei ceramisti, ed i monaci dovettero acquistarle per ottenere lo spazio necessario ad edificare. Nel 1797 Ferdinando IV ed il suo seguito furono ospitati nel monastero ed in quell’occasione venne conferito al monastero il titolo regio.
Dopo la soppressione dell’ordine il comune decise di occupare il monastero come casa municipale e decurionale, poi come caserma e a giudicatura circondariale.
Successivamente nel 1873, venne definitivamente acquistato dal comune.
Nel secolo scorso i vari ambienti sono stati utilizzati per diversi usi pubblici, come asilo infantile, scuola elementare, carcere e cinema. Attualmente è sede del Municipio.