Palazzo Guarini fu edificato nel XVI secolo, nel periodo in cui la città subì un generale rinnovamento urbanistico e architettonico. La mole del fabbricato, articolata su due piani è arricchita da elementi decorativi di grande impatto. Sulla facciata, al primo piano, vi sono 3 finestre inquadrate da cornici di matrice cinquecentesca ed una più grande con balaustra sorretta da mensoloni a voluta. La stessa finestra riporta un’iscrizione CONSERVA DOMINE ed è impreziosita da un lunettone con lo stemma araldico. Negli ambienti semi-ipogei posti nei sotterranei del palazzo si conserva ancora oggi un suggestivo frantoio rimasto in uso sino al XIX secolo, sono visibili la vasca per la spremitura delle olive, la grande pietra molare, il torchio, e sul pavimento le canalette che convogliavano l’olio verso le vasche di decantazione. Rimane anche un camino, utilizzato per mantenere caldo l’ambiente ed evitare il coagulamento dell’olio, favorendo l’opera del nachiro (il capo frantoiano) e dei frantoiani addetti all’estrazione dell’olio. Il palazzo fu abitato alla fine del ‘700 dalla nobile famiglia dei Gaza ed in particolare Giovanni Battista castellano e Giuseppe i quali però non ebbero figli maschi e pertanto la famiglia Gaza si estinse.
Bibliografia Antonio Profilo 1894 Vie piazze vichi e corti di Mesagne – Ragione della nuova loro denominazione Ostuni Tipografia Tamborrino Luigi Greco, 2001 Storia di Mesagne in età barocca. vol. II – La città murata, i Borghi, L’architetto Francesco Capodieci. Schena Editore