La Porta Grande, detta anche Boreale o di Napoli è ad oggi la testimonianza più evidente della cinta muraria della città risalente al XV sec. L’attuale forma risale però al 1784 quando venne ricostruita dal feudatario del tempo, il marchese Giuseppe Barretta. In realtà nel 1784 il marchese Barretta aveva deciso di smantellare completamente quello che restava della Porta, che nel 1764 era crollata parzialmente. L’intervento del popolo mesagnese, contrario all’abbattimento, costrinse il marchese a ritornare sui suoi passi ed a riedificarla in poco tempo. Il restauro del 1993 ha messo in evidenza due differenti tipi di pietra utilizzati per la sua costruzione, è possibile che la parte bassa che ha una pietra più scura sia quella rimasta in piedi dopo il crollo del 1764, e quella più chiara invece, risalga alla ricostruzione del 1784. In ogni caso, nella ricostruzione, venne modificata la forma del timpano. Nel dipinto di S. Oronzo, custodito nella Chiesa Matrice, abbiamo una raffigurazione della città, ed è chiaramente evidente la vecchia forma del timpano. Sull’arco campeggia l’antico stemma dell’Università ed al centro del timpano lo scudo di uno stemma nobiliare.
Bibliografia Domenico Urgesi, La Guida di Mesagne. Capone Editore